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DIRIGENTE MEDICO UOC Urologia
Nuovo Ospedale S.Giuseppe - Empoli
Dottorato di Ricerca in Scienze Chirurgiche, Anestesiologiche e dell'Emergenza - Università di Pisa

Meatoplastica uretrale nell’uomo

Definizione:
la meatoplastica è l’intervento chirurgico il cui scopo è la ricostruzione dell’uretra glandulare e del meato uretrale esterno.

Indicazioni:
è un procedimento volto alla soluzione definitiva di una stenosi dell’uretra glandulare, anziché dover procedere a periodiche dilatazioni della stessa.

Descrizione della tecnica:
l’intervento può essere effettuato con diverse tecniche, che sostanzialmente si raggruppano in “semplici” e “complesse”, consistenti in tempo unico o in due tempi chirurgici, con o senza l’impiego di innesti (cute o mucosa) o lembi prepuziali. Nel secondo caso si rende spesso necessaria la circoncisione.
Tra le meatoplastiche con l’utilizzo di lembi va fatta un’ulteriore distinzione fra una meatoplastica a lembo libero ed una meatoplastica a lembo peduncolato. La prima prevede, dopo l’incisione longitudinale della faccia ventrale del glande, dal meato uretrale esterno al solco balanico, l’utilizzo di un lembo cutaneo libero, solitamente prelevato dal prepuzio, che viene preparato e traforato sulla superficie epidermica, suturandone poi i margini a quelli della mucosa uretrale esposta con l’incisione. Il tessuto spongioso del glande viene alla fine suturato al di sopra del lembo, che avrà la superficie epidermica rivolta all’interno del lume uretrale. Questo avrà un tutore, rappresentato da un catetere di Foley scanalato 12 Ch, che andrà rimosso dopo 7 giorni.

Indicazioni:
satenosi di un’uretra navicolare ricoperta dal glande, il cui tessuto spongioso garantisca poi il supporto nutritizio al lembo.
La meatoplastica a lembo peduncolato prevede invece, dopo l’incisione longitudinale della faccia ventrale del glande, dal meato uretrale esterno al solco balanico ed eventualmente oltre, l’utilizzo di un lembo cutaneo (prepuziale o penieno) con peduncolo vascolare laterale, che viene completamente mobilizzato e successivamente suturato ai margini mucosi dell’uretra, con la faccia epidermica rivolta verso il lume. Va posta molta attenzione nella preparazione del lembo, ad evitare possibili edemi e raccolte ematiche. Ricostruito il prepuzio e/o riavvicinati i margini della cute peniena, si sutura il tessuto spongioso del glande al di sopra del lembo cutaneo trapiantato; si lascia a dimora per 7 giorni un catetere di Foley scanalato.
Indicazioni: stenosi dell’uretra navicolare eventualmente estese anche all’uretra peniena, soprattutto nei casi in cui è indispensabile garantirsi da fistole uretrali di natura ischemica (vedi Balanite Xerotica Obliterans).

Preparazione all’intervento:
profilassi antibiotica.

Durata all’intervento:
da 30 a 60 minuti.

Tipo di anestesia:
periferica o, in casi particolari, anche locale per infiltrazione alla base del pene.

Tipo e durata del ricovero:
durante l’intervento viene applicato un catetere vescicale che verrà rimosso dopo 1 o 15 giorni a seconda del tipo di tecnica chirurgica impiegata. Benché lo si possa proporre anche in Day-Surgery, la necessità di seguire nei primi giorni la “vitalità” del lembo peduncolato può indurre a trattenere il paziente per due-tre giorni.

Complicanze:
possibile, dopo l’intervento, una rotazione del pene in stato flaccido verso il lato da cui si è prelevato il lembo cutaneo: migliorerà con la ripresa dell’attività sessuale. Nell’arco di pochi giorni si potrà manifestare la comparsa di fistole uretro-cutanee o l’ischemia completa del lembo utilizzato, con l’esito, se cede anche la sutura del corpo spongioso del glande, in un quadro paragonabile ad una ipospadia balanica.
Altre possibili complicanze:

  • Ematoma ed edema del pene: si risolve spontaneamente nell’arco di alcuni giorni.
  • Deiscenza della ferita: guarisce per seconda intenzione.
  • Cicatrice peniena: può essere necessaria una plastica di correzione.
  • Stenosi del neomeato uretrale: si ricorre alla riparazione chirurgica.

Attenzioni da porre alla dimissione:
garantire la pervietà del catetere per i 7-8 giorni che lo stesso rimane a dimora; rimuovere le secrezioni uretrali che si accumulano sul neomeato uretrale; evitare il decubito del catetere sulla linea ventrale di sutura, mantenendo il pene adagiato sulla regione ipogastrica e il catetere fissato a questa con un cerotto. Evitare l’attività sessuale per circa 30 giorni dopo l’intervento.

Come comportarsi in caso di complicanze insorte dopo la dimissione:
meglio contattare per ogni evenienza l’urologo.

Risultati:
è un intervento con elevata percentuale di successo, laddove si riesca a preparare adeguatamente un lembo ben vascolarizzato. In caso di lembo diviene fondamentale il supporto vascolare offerto dal tessuto spongioso del glande.

Vantaggi:
diversamente dalla sola meatotomia si riesce a garantire un migliore risultato sia estetico che funzionale.

Svantaggi:
nessuno rispetto all’alternativa della sola meatotomia.

Controlli:
valutazione ambulatoriale a 7 e 15 giorni dall’intervento; successive rivalutazioni periodiche per verificare la pervietà del lume uretrale e l’assenza di fistole uretro-cutanee.

Contacts & appointments

Lucca:
Centro Medico San Luca
(presso Check up Medical Center)
via Romana Traversa II, 35
0583 495473
0583 080338

Livorno:
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Pisa:
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